Approvata l’8 gennaio, la bozza del “Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo” è ora disponibile on line per la consultazione pubblica e input dagli utenti del web.
Cosa si intende per cyberbullismo?
[…] l’insieme di atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici come l’e-mail, la messaggistica istantanea, i blog, i telefoni cellulari e/o i siti web posti in essere da un minore, singolo o da in gruppo, che colpiscono o danneggiano un proprio coetaneo incapace di difendersi […] – Fonte “Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo”
Perché si è reso necessario il Codice di Autoregolamentazione?
Nella nota che accompagna la pubblicazione della bozza si legge che è stata resa necessaria dai fatti di cronaca che hanno visto giovanissimi arrivare a gesti estremi dopo essere stati oggetto di insulti e diffamazioni su Internet.
Il ruolo dei social network
Nella premessa del Codice si sottolinea la “potenziale” pericolosità dei social network. Essi possono divenire spazio (“virtuale” con effetti drammaticamente reali) per la nascita di dinamiche malsane.
La tutela dei minori
Il Codice intende operare per tutelare il diritto del minore ad un sano ed equilibrato sviluppo psico-fisico (Convenzione Internazionale sui Diritti dell’infanzia del 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176).
Risulta necessario, secondo questo orientamento, agire concretamente per tutelare i minori riguardo a:
- contenuti presenti in Rete,
- comportamenti da essi stessi adottati (protezione della privacy)
[…] ignari o scarsamente coscienti dei meccanismi di protezione della privacy e dei rischi a cui sono esposti rendendo pubblici dettagli e comportamenti inerenti la propria vita privata e quella dei loro coetanei […] – Fonte “Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo”
In altri termini, tentando di interpretare correttamente quanto esposto nella bozza, si richiama l’attenzione sulla necessità ormai acclarata di realizzare per i minori “percorsi di cittadinanza digitale”.
Contrastare una tendenza crescente
L’uso, aggiungeremmo “non educato e competente”, dei media ha fatto, come si legge nel testo del Codice, registrare una preoccupante tendenza dei giovani a
[…] sviluppare una forma di socialità aggressiva e violenta che può indurre all’adozione di quei comportamenti discriminatori e denigratori verso i propri coetanei che spesso sfociano in episodi di cyberbullismo, attraverso la diffusione di post ed immagini o la creazione di gruppi “contro” […] – Fonte “Codice di Autoregolamentazione per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo”
Le linee operative
Nel Codice si evidenzia la necessità di promuovere un uso positivo della Rete, intesa come strumento funzionale alla crescita socio-culturale, e favorire la conoscenza dei meccanismi di sicurezza e degli strumenti di tutela predisposti dagli operatori del settore. Fornisce poi, articolate in cinque articoli, indicazioni sulle linee operative che saranno seguite dagli “Aderenti” al Codice.
Nell’Art. 5 è contenuto il riferimento ad un costituendo Comitato di monitoraggio, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, (composto da esperti di comprovata esperienza e professionalità sulle tematiche connesse alla protezione dei minori e all’utilizzo delle nuove tecnologie e dai firmatari del Codice) a cui saranno affidati:
- periodica verifica dell’effettiva applicazione del Codice da parte degli operatori aderenti;
- studi e ricerche sul fenomeno del cyberbullismo,
- relazione annuale sul fenomeno e sull’efficacia delle misure intraprese dagli Aderenti.
Come e-partecipare alla redazione?
Per e-partecipare alla redazione del Codice di Autoregolamentazione è possibili inviare, entro il 24 febbraio 2014, contributi e osservazioni a antonio.amendola@mise.gov.it.
Hanno partecipano alla prima stesura della bozza :
- Istituzioni (Mise, Agcom, Polizia postale e delle comunicazioni, Direzione Centrale della Polizia Criminale, Autorità per la privacy, Garante per l’infanzia e Comitato media e minori),
- Associazioni (tra cui Confindustria digitale e Assoprovider),
- operatori (tra cui Google e Microsoft)
con il coordinamento del Vice Ministro dello Sviluppo economico Antonio Catricalà.