Fare crescere nuovi cittadini digitali con una Pedagogia dei diritti


Il miglior modo per intervenire sul comportamento dei giovani nell’utilizzo dei media, […], richiede, […] la necessità di muoversi su una dimensione educativa che tenga conto da un lato dei loro bisogni affettivi, sociali, di riferimento, di conoscenza, ecc., e dall’altro dei loro diritti, primo fra tutti quello alla partecipazione ai sistemi di convivenza cui appartengono.
Media education: Modelli di intervento per gli enti locali. Linee Guida. Save the Children www.sicurinrete.it

La famiglia, la scuola, le istituzioni e tutta la società civile co-partecipano al compito di educare i minori a divenire cittadini digitali.

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Diritti dei minori e Pedagogia dei diritti: buone prassi

La scelta di partire dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (1989) e dall’impiego di una Pedagogia dei dirittiper realizzare esperienze di educazione alla cittadinanza digitale, operata nell’ambito del progetto “Giovani e Internet”  (2010)  è assolutamente condivisibile. Essa rappresenta un utile punto di partenza per progettare nuovi percorsi educativi dentro e fuori dalla scuola.

Perché partire dalla Convenzione?

Partire dalla Convenzione sui Diritti dei minori è indispensabile per comprendere che essi  godono di diritti come: l’accesso all’informazione, l’espressione della propria opinione e la partecipazione.

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, infatti, da un lato riconosce ai soggetti da 0 a 18 anni (right holder) precisi diritti, dall’altro carica gli adulti e la comunità internazionale (duty bearer) del dovere di tutelarli e promuoverli.

Art.42 Hai diritto ad essere informato/a sui diritti previsti da questa Convenzione. Gli Stati devono far conoscere la Con- venzione a tutti gli adulti, i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze.
Art.12 Hai diritto a esprimere la tua opinione su tutte le questioni che ti riguardano. La tua opinione deve essere ascoltata e presa in seria considerazione.
Art.13 Hai diritto ad essere informato/a e ad esprimerti liberamente nel modo che ti è più congeniale (verbalmente, per iscritto ecc), sempre nel rispetto dei diritti degli altri.
Art.17 Hai diritto a ricevere informazioni provenienti da tutto il mondo, attraverso i media (radio, giornali, televisione) e ad  essere protetto/a da materiali e informazioni dannosi.
Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Abitare la Rete per crescere come cittadini

Educare i minori ad abitare la Rete in modo competente è educarli alla cittadinanza (digitale). Essere cittadini nella società dell’informazione è essere consapevoli di godere di una cittadinanza che si è arricchita ed allargata nella dimensione digitale. Questo comporta l’acquisizione di nuovi diritti e nuovi doveri.

In prima linea e con il compito di coordinare in questa direzione, insieme agli altri attori sopra menzionati, l’esperienza educativa  deve esserci la scuola. Partendo dall’ascolto attivo del minore si devono strutturare percorsi educativi in cui si formi l’allievo ad esprimere le proprie urgenze, a partecipare, a sentirsi , insieme, componente di una comunità locale, nazionale ed internazionale.

L’esplorazione dei siti istituzionali in Rete deve divenire una prassi diffusa nella scuola, così come la discussione in classe di temi come l’e-government, l’e-democracy, l’open government.

Il minore deve essere educato a sentirsi “partner” delle Istituzioni e a proporre, in modo democratico, il proprio punto di vista.

Letture per educare alla cittadinanza digitale

Utili modelli operativi da impiegare per avviare esperienze di apprendimento sul tema della cittadinanza digitale sono contenuti nelle pubblicazioni a cura dell’organizzazione Save the children :