“Media Education against Discrimination. Good Practices in Europe between school and public media institutions” è il titolo della conferenza che si terrà il 9 giugno a Roma (Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales 5).
L’evento promosso dall’Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con ANPPIA (National Association of Politically Persecuted Italian Antifascists), è parte integrante del progetto e-EAV (e-Engagement Against Violence) finanziato dal programma DAPHNE dell’Unione Europea.
Quale l’obiettivo della conferenza?
Fare incontrare ricercatori, docenti, educatori, media producer e giovani che condividono l’interesse verso:
- critical media education,
- civic engagement,
- net-activism,
- anti-racist education e television production.
Saranno presentati i primi risultati dell’attività dell’e-EAV’s educational experimentation realizzata in ambito europeo e un approfondimento sulla realtà italiana.
http://www.engagementproject.eu/sites/eeav.drupalgardens.com/files/201406/9_giugno_eav.pdf
Daphne III programme?
Il programma Daphne III mira a
- contribuire alla protezione di bambini, giovani e donne da tutte le forme di violenza,
- raggiungere alti livelli di difesa della salute, del benessere e della coesione sociale,
- contribuire alla prevenzione e alla lotta contro tutte le forme di violenza che si verificano in contesti sia pubblici che privati, inclusi lo sfruttamento della prostituzione ed il traffico di esseri umani,
- prendere misure preventive e di fornire supporto e protezione alle vittime e ai gruppi a rischio.
Il progetto e-EAV (e-Engagement Against Violence)
Il progetto e-EAV (e-Engagement Against Violence), il cui Coordinatore Scientifico è la Prof.ssa Maria Ranieri dell’Università degli Studi di Firenze, si pone come obiettivi:
- l’individuazione delle organizzazioni populiste presenti in sette degli stati membri europei (Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Inghilterra, Italia e Slovenia) e analisi dell’utilizzo dei media digitali da esse operato,
- la decostruzione degli stereotipi di stampo populista in relazione alla razza, al genere, alle disabilità e all’orientamento sessuale,
- lo sviluppo delle competenze necessarie alla partecipazione attraverso i media.
Fonte www.engagementproject.eu