Open Data nella scuola per informare ed educare alla cittadinanza digitale


Il tema “open data e scuola” può essere letto da due differenti prospettive ugualmente importanti:

  • Pubblica Amministrazione che “libera” i dati a beneficio dei cittadini
  • attuazione di interventi di educazione alla cittadinanza digitale attraverso la consultazione e utilizzo dei dati “liberati”
Una notizia, abbastanza recente, è l’apertura alla fruizione pubblica dei dati relativi alla scuola. Di tale disponibilità non sono, probabilmente, chiari a tutti i possibili vantaggi ed opportunità di utilizzo.
Perché condividere i dati?
L’azione di “condivisione” è finalizzata a favorire  la comprensione e la conoscenza del mondo della scuola.
La condivisione dei dati facilita:
  • la trasparenza amministrativa nella gestione,
  • la partecipazione al miglioramento del sistema scolastico,
  • la nascita di nuovi servizi destinati agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico.


Quali dati sono disponibili?
Le informazioni disponibili riguardano alunni, corpo insegnante, localizzazione georeferenziata e indirizzo delle scuole italiane e possono essere riutilizzate liberamente secondo i termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 (CC-BY).

I dati scaricabili sono assolutamente liberi!
Possono essere riprodotti, distribuiti, comunicati/esposti al pubblico, utilizzati per fini commerciali con la sola condizione di “attribuirne la paternità”nei modi indicati.


Il patrimonio informativo del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
Con tale iniziativa, già messa in atto in altre Pubbliche Amministrazioni e in crescente diffusione, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha inteso valorizzare il proprio patrimonio informativo condividendolo con i cittadini.


    Un esempio di servizio per famiglie e studenti è “SCUOLA IN CHIARO

    Esso “valorizza i dati” rendendoli disponibili a studenti e famiglie perché possano conoscere con immediatezza e puntualità l’offerta didattica, le strutture, i servizi disponibili.
    Le diverse scuole, invitate a questo dal Ministero, si presentano al territorio e agli utenti inserendo in modo diretto ed ad utonomo le informazioni nel sistema (garantendo un costante aggiormento alla situazione dell’anno scolastico in corso).
    I tempi di aggiornamento generale dei dati della scuola
    L’aggiornamento dei dati segue una cadenza periodica connessa a due eventi amministrativi di particolare rilievo:
    • l’iscrizione degli studenti
    • la distribuzione dell’organico del personale docente
    La seconda prospettiva da cui analizzare il binomio “open data e scuola” è:  come la scuola può divenire “palestra” di educazione alla consultazione e utilizzo dei dati “liberati”?

    La scuola, avendo tra i propri obiettivi formativi-educativi quello di consolidare le competenze di cittadinanza e digitali, non può sottovalutare l’importanza di guidare gli allievi nell’incontro con fonti autentiche.

    L’attività di consultazione diretta degli “open data”, in particolare quelli messi a disposizione dalla PA, deve costituire una pratica diffusa.
    Il “patrimonio informativo delle Pubbliche Amministrazioni”  L’assunzione del principio ‘open by default’ è l’effetto della conversione in legge dell’Art. 9 del Decreto Legge 18 ottobre 2012 n. 179  che modifica l’art.52 del Codice dell’Amministrazione Digitale. In cosa consiste? A partire dal 18 marzo 2013 dati e documenti pubblicati online dalle amministrazioni titolari – senza una esplicita licenza d’uso che ne definisca le possibilità e i limiti di riutilizzo – sono da intendersi come dati aperti. Fonte http://www.dati.gov.it
    L’attività di reperimento, lettura, comprensione e, infine, utilizzo del dato per propri specifici interessi risulta centrale per una scuola che sia palestra in cui educare i nativi digitali ad essere cittadini digitali!
    Alcuni suggerimenti per entrare nei dati…

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