L’Italia è pronta per fare impresa nel digitale? #EDCi


È pronta l’Italia a sostenere l’imprenditoria nel settore digitale? Oggi abbiamo a disposizione uno strumento in più per conoscere i punti di forza e criticità del nostro territorio e del contesto europeo in materia di impresa digitale. È di questi giorni la notizia della presentazione dell’European Digital City Index (EDCi).

Di cosa si tratta?

È un indice che descrive il supporto dato all’imprenditoria attiva nel settore digitale da parte di differenti città Europa.

L’EDCi, realizzato da Nesta nell’ambito dell’European Digital Forum, fornisce utili informazioni a startup e scale-up relative ai punti di forza e debolezza dei sistemi locali. Facilita la conoscenza e la valorizzazione di esperienze ed iniziative in atto. Rappresenta, anche per i decisori politici, un sostegno per le attività di pianificazione. Offre una visione olistica prendendo in considerazione aspetti di tipo culturale e sociale.

L’indice copre tutte le capitali europee ed altre città, individuate considerando la presenza di attività e realtà imprenditoriali connesse al settore digitale. Si compone di indicatori articolati, organizzati in 10 temi, utili a descrivere la città in relazione al settore dell’imprenditoria digitale.

Come sono stati individuati i temi?

I temi (accesso al capitale, ambiente imprenditoriale, infrastrutture digitali, cultura d’impresa, diffusione della conoscenza, stile di vita, mercato, accompagnamento e assistenza manageriale, infrastutture non digitali, competenze) sono stati scelti attraverso un’attività di confronto che ha visto protagonisti rappresentanti accademici, esperti del settore e valorizzato ricerche condotte con il convolgimento di startup digitali. I temi risultano essere un ampliamento delle 6 categorie individuate dall’OECD.

Quali sono le città italiane rappresentate?

Oltre a Roma, attualmente, è presente Milano; è previsto un costante ampliamento delle città presenti nell’EDCi.

Nel ranking delle città europee l‘Italia non si collaca in posizioni invidiabili. Milano è al 21° posto e Roma al 28° posto per quanto concerne le startup. Si colloca in vetta Londra seguita da Amsterdam e Stoccolma.

EDCi cittadinanza digitale Sandra Troia

Per le scale-up la situazione è ancora più critica. Milano è al 24° posto e Roma al 31° posto. Ancora “sul podio” è Londra seguita da Amsterdam e Stoccolma.

EDCi cittadinanza digitale Sandra Troia

Quali le ragioni di questo posizionamento italiano?

Le ragioni sembrano essere molteplici: mancanza di capitali, regime fiscale e normative in materia di lavoro non favorevoli, costi della burocrazia. Il risultato è che gli imprenditori sono scoraggiati e non scelgono l’Italia per il prorio business.

Roma

Uno dei problemi di Roma è il trasporto pubblico anche in ragione dei vincoli legati alla tutela del patrimonio culturale. La valutazione della qualità di vita e della velocità di connessione internet è molto bassa. Risulta difficile per chi intende avviare un’impresa disporre di mentor. Ancora pochi sono coloro che utilizzano la rete per i propri acquisti.

Tuttavia, è stata registrata negli ultimi anni una tendenza positiva nell’avvio di startup connessa, anche, all’adozione dello Startup Act del 2012 e a Start-up Lazio! (che offre assistenza ai nuovi imprenditori e la possibilità di utilizzare spazi pubblici).

Cresce il numero di eventi (come l’European Makers Fair) ed iniziative pubbliche e private a sostegno delle startup e dell’attrazione di capitali stranieri.

Le startup romane sono cresciute nel 2015 del 110% rispetto all’anno precedente; circa un quarto delle quali sono spin-out da ricerca. Nella capitale sono presenti 25 università, tra cui 3 Atenei pubblici tra i più grandi d’Europa.

Cresce il numero di acceleratori ed incubatori d’impresa privati come EnlabsPi Campus.

Cresce anche il supporto e la collaborazione con le startup da parte di grandi realtà come Telecom, Wind, Ericsson e Gala.

Milano

Milano è considerata la più europea delle città italiane. Nonostante vanti la presenza di importanti gruppi che operano nel settore bancario, dei media, della moda e dell’imprenditoria in genere; sia il centro della finanza nazionale; disponga di tre areoporti e risulti ben collegata con le più importanti città italiane e la Svizzera risulta collocata in basso nell’European Digital City Index.

Il motivo di questo posizionamento è collegato principalamente al tema delle competenze. In quest’ultimo le variabili considerate riguardano: il costo del lavoro, la disponibilità di soggetti in possesso del titolo di laurea, la disponibilità di soggetti impiegati nell’area ICT, la disponibilità di soggetti operanti in settori connessi all’area del business.

Tra i punti a favore di Milano è la presenza di un buon numero di incubatori d’impresa (11) e risulta in crescita la presenza di spazi per il coworking (attualmente 30) e startup hub (per esempio Talent Garden e Copernico). Le imprese innovative sul territorio sono oltre 1000.

Inoltre è ipotizzabile un impatto positivo sull’ecosistema imprenditoriale collegato alla designazione della città a sede del Centro Euro-mediterraneo per lo sviluppo delle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) e dell’Expo 2015.

Le eccellenze italiane

Nell’area dedicata alle “Notable startups” nell’Index sono citati

per Roma

  • Venere portale di prenotazioni on line acquisito da Expedia nel 2008,
  • Academia Maison fashion brand italiano che si offre servizi di mentoring e supporto tecnico a designer emergenti,
  • Atooma che connette apps & devices,

per Milano

  • RestOpolis app per la prenotazione di tavoli al ristorante acquistata nel 2014 da TripAdvisor in 2014 e ribattezzata TheFork,
  • Cibando app iPhone acquistata dalla compagnia indiana Zomato in 2014,
  • Fubles piattaforma sharing dedicata allo sport,
  • The Fool servizi per il monitoraggio, analisi, moderazione, gestione e tutela legale della reputazione e degli asset digitali,
  • Satispay sistema di pagamento,
  • Musement per reperire informazioni su servizi erogati da musei, siti archeologici e teatri.

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