Nella primavera del 2016 è stato pubblicato l’aggiornamento del framework europeo DigComp (DigComp 2.0: The Digital Competence Framework for Citizens. Update Phase 1: The Conceptual Reference Model).
Digcomp 2.0
– è snellito da alcune ripetizioni presenti nella precedente versione;
– mantiene la precedente suddivisione delle 21 competenze specifiche in 5 aree di competenza;
– è messo al passo con riferimenti a nuove norme europee (come, per esempio, quelle relative alla protezione dei dati personali o al diritto di essere dimenticati);
– presenta novità legate al vocabolario e ai descrittori delle aree e delle competenze;
– contiene la descrizione di esempi di impiego del modello DigComp in ambito europeo organizzate in tre macro-sezioni: formulazione di politiche e supporto, progettazione di percorsi formativi riferiti a vari target, valutazione e certificazione.
Nella versione 2.0 è introdotta l’espressione “ambiente digitale” che consente di superare l’indicazione di tecnologie specifiche e di abbracciare sia l’uso dei personal computer (desktop, laptop, netbook o tablet) che dei device mobili (smart phone, oggetti tecnologici indossabili), delle console di gioco, degli e-book readers, ovvero di di tutto ciò che ci mette “in rete”.
La competenza digitale
Si evidenzia l’evoluzione delle competenze digitali in relazione alle tendenze emergenti, un esempio è l’impiego diffuso del cloud per l’archiviazione di dati e contenuti. Maggior attenzione è posta, inoltre, sulla “data literacy” a seguito della crescente disponibilità di dati e della diffusione di strumenti per facilitarne la visualizzazione.
Tra le modifiche più rilevanti è quella relativa alla descrizione della competenza 3.4 Programmazione. Essa “segue” l’inserimento del “pensiero computazionale” e del “coding” nel curriculum scolastico: progettare e sviluppare sequenze di istruzioni comprensibili per un sistema di computing per risolvere problemi, portare a termine compiti. Altre importanti integrazioni sono collegate agli aspetti dell’accessibilità, dell’inclusione sociale, della privacy e della protezione dei dati personali.
L’aumento della domanda di lavoratori in grado di risolvere problemi collegati all’impiego delle tecnologie o/e di suggerire nuove soluzioni fa “evolvere” il concetto di competenza digitale. Essa si declina come il saper usare le tecnologie digitali in modo creativo per creare nuova conoscenza, innovare processi e prodotti.
Attesa nella II FASE è una sezione di aggiornamento dedicata ai descrittori dei livelli di competenza che passano da 3 a 8.
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