International Open Data Day: guida smart per partecipare da protagonisti!


Il 23 febbraio 2013 si terrà la terza edizione dell’International Open Data Day

In Italia, si svolgerà Roma l’evento centrale collegato agli altri programmati in tutt’Italia (workshop, gruppi di sviluppo, dibattiti…). In questa sede saranno raccolti i risultati delle attività svolte dai gruppi di lavoro a sostegno delle iniziative dell’Agenzia per l’Italia digitale.

Come iscriversi?

http://opendataday.it/iscrizione-allincontro-di-roma-del-23022013/

E se non sono a Roma?
Per il 22 e 23 febbraio, oltre che a Roma, saranno tenuti “Open data day” nelle seguenti città

 Allargare la prospettiva guardando l’agenda  dell’Open data day degli altri Paesi 

Per aver voglia di partecipare… è necessario essere informati: una guida smart al mondo “open data”


Cosa sono gli open data?
Il termine inglese “open data” si traduce in italiano con “dati aperti” ed indica, appunto, dei dati che sono liberamente accessibili.
Nessun brevetto, controllo o restrizione ad eccezione, in alcuni casi, dell’obbligo di citare l’autore e di garantire la diffusione dell’opera derivata con la medesima licenza della fonte.


Dall’open government all’open data
L’open government è un modo nuovo di gestire la società che si basa sulla trasparenza.


L’obiettivo è quello di garantire a tutti i cittadini di poter “vigilare” su come si amministra e gestisce ciò che è di tutti.
Per far questo, negli ultimi anni, si sono attivati gruppi di lavoro che hanno sviluppato, e continuano a farlo, specifici modelli, strumenti e tecnologie.

Due concetti chiave: apertura e trasparenza

APERTURA: Il rapporto tra cittadino ed amministrazione si orienta, attraverso l’uso degli strumenti digitali, in modo tale da garantire:
– facile ed immediata comunicazione
– condivisione
– partecipazione ai processi decisionali

TRASPARENZA: L’amministrazione non solo consente, ma si impegna affinché i cittadini “vigilino” sulla gestione e partecipino alle decisioni nell’interesse della collettività.

I dati come “beni comuni”
I sostenitori del movimento open data considerano i dati  “beni comuni” che devono essere utilizzati per sviluppare e contribuire al benessere della comunità. Un esempio di buona pratica di open data è l’accelerazione nel settore scientifico connessa ad un migliore accesso ai dati.

Open data e tematiche
Gli open data possono riferirsi a qualsiasi tematica.


Cos’è la “conoscenza aperta”?
Consultando le indicazioni della Open Knowledge Foundation, un’organizzazione no profit fondata nel 2004 con l’obiettivo di promuovere l’Open Knowledge e l’Open Data in tutte le forme, è possibile ricavarne una descrizione chiara e puntuale.


IN SINTESI

Per conoscenza si intendono i contenuti e i dati che costituiscono “l’opera” ovvero l’oggetto o l’elemento che viene socializzato. 


Una conoscenza può definirsi “aperta” se le modalità di distribuzione soddisfano precise condizioni per esempio:

Accesso
– opera disponibile nella sua interezza
– costo di riproduzione ragionevole (preferibilmente tramite download gratuito via Internet)
– formato modificabile

Ridistribuzione
– licenza d’uso senza limitazione o richiesta di “royalty”/ pagamento


Riutilizzo
– licenza che consente la realizzazione di modifiche/opere derivate e la loro distribuzione agli stessi termini dell’opera originaria


Assenza di restrizioni tecnologiche
– opera disponibile in un formato aperto e/o facilmente modificabile


Attribuzione
– licenza che può richiedere, per la ridistribuzione ed il riutilizzo, non a titolo oneroso, di citare i vari contributori e creatori dell’opera


Integrità
– licenza che può richiedere, nel caso in cui l’opera venga distribuita in forma modificata, che l’opera derivata abbia un proprio nome differente da quello dall’opera originaria


Nessuna discriminazione di persone o gruppi
– licenza che non discrimina alcun target


Nessuna discriminazione nei settori d’attività
– licenza che non impone limiti nell’impiego dell’opera in uno specifico settore 


Cos’è l’Agenzia per l’Italia Digitale?
Con il “Decreto Sviluppo” (DL 22 giugno 2012 n.83 convertito dalla legge 7 agosto 2012 n.134) è stata istituita l’Agenzia per l’Italia Digitale chiamata a:

  • contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione e la crescita economica, realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e dell’Agenda digitale europea,
  • dettare raccomandazioni, strategie, norme tecniche in tema di sensibilizzazione/alfabetizzazione del personale in materia di sicurezza informatica,  metodologia di rilevazione ed analisi dei rischi connessi all’impiego di tecnologie evolute, esame e stima delle misure di protezione poste in essere,
  • elaborare indirizzi, regole tecniche e linee guida in materia di omogeneità dei linguaggi, delle procedure e degli standard, anche di tipo aperto, per la piena interoperabilità e cooperazione applicativa tra i sistemi informatici della pubblica amministrazione e tra questi e i sistemi dell’Unione Europea,
  • assicurare l’uniformità tecnica dei sistemi informativi pubblici destinati ad erogare servizi ai cittadini ed alle imprese, garantendo livelli omogenei di qualità e fruibilità sul territorio nazionale, nonché la piena integrazione a livello europeo,
  • supportare e diffondere le iniziative in materia di digitalizzazione dei flussi documentali delle amministrazioni.

DECRETOLEGGE 9 febbraio 2012 , n. 5. Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo


I dati aperti della PA in Italia
Per essere aggiornati sulla diffusione, sviluppo e disponibilità degli open data della PA italiana è possibile accedere a http://www.dati.gov.it.


E’ disponibile, inoltre, un “vademecum” prodotto nell’ambito del progetto di formulazione delle Linee guida per i siti web della PA, composto da 2 sezioni. La prima è dedicata al concetto di Open Government, alla prassi dell’Open Data ed è corredata da un approfondito quadro normativo; la seconda indica le modalità di apertura dei dati della PA (aspetti tecnici, organizzativi, giuridici).

Licenza italiana per i dati aperti: c
on quale licenza la PA diffonde propri dati?

La licenza utilizzata è Italian Open Data License (IODL) elaborata da Formez PA con l’intento di
valorizzare il dati pubblici e facilitarne accesso e condivisione.


Cos’è Italia.gov.it?
Italia.gov.it è il sistema di gestione della conoscenza e il motore di ricerca per lo sviluppo della P.A. digitale. Si basa sull’utilizzo di open data, sui contenuti web della P.A. e su tecnologie cloud.
(Fonte http://www.italia.gov.it/itagov2/node/24)



Cos’è Open Government Partnership?

L’ OGP (ovvero Open Government Partnership) è un’iniziativa multilaterale con l’obiettivo di ottenere impegni da parte dei Governi utili ad “aprire e rendere trasparente la Pubblica Amministrazione”.

Nel 2011 l’Italia ha aderito all’OGP ed ha redatto, nell’aprile 2012, un “Piano d’azione nazionale”  in materia di Open Government.

Il 10 dicembre scorso si è tenuto a Roma il Terzo Meeting Europeo dell’Open Government Partnership con un’agenda focalizzata sulle tre dimensioni dell’Open Government:
  1. trasparenza: la PA dà l’accesso alle informazioni, migliora l’accountability per contrastare la corruzione e le inefficienze e crea opportunità di crescita;
  2. partecipazione: la PA dialoga con la società civile generando politiche pubbliche informate e efficienti e processi decisionali condivisi;
  3. collaborazione: la cooperazione tra PA, cittadini imprese e organizzazione della società civile per creare nuovi Servizi e condividere le politiche pubbliche

(Fonte http://www.funzionepubblica.gov.it/lazione-del-ministro/ogp/i-contenuti-del-meeting.aspx)

Per approfondire

Le Linee Guida per l’Open Data curato dalla Associazione per l’Open Government Il manuale degli Open Data curato dall’Open Knowledge Foundation Italia

Fonti