Gli studenti europei e-partecipano al dibattito con “Debating Europe”

Nella piattaforma Debating Europe è presente una sezione Schools progettata per consentire agli studenti di incontrare virtualmente i rappresentanti politici europei e porre loro quesiti.

L’obiettivo è stimolare il dibattito tra i giovani cittadini e “creare conoscenza” sulle attività dell’UE.

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“Digital Literacy and Citizenship Curriculum” un training on line

Attraverso il sito di Common Sense Media è possibile formarsi in modo gratuito sul tema “Digital Literacy and Citizenship”.

Cos’è Common Sense Media?

Common Sense Media (CSM) è un’organizzazione no profit, con sede a San Francisco, che si occupa di studiare ed educare giovani, genitori e docenti ad un uso competente dei media.

Fondata nel 2003 da Jim Steyer in 2003, Common Sense Media cura la recesione di libri, film, programmi televisivi, video giochi, app, produzioni musicali e siti web al fine di offrire una “guida ragionata alla fruizione”.

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Il corso “YouTube & Digital Citizenship” per una gestione competente dell’esperienza on line

Come fornire a studenti e docenti competenze utili e una visione complessiva rispetto ai comportamenti sicuri e responsabili nelle attività online?

È a questo quesito che YouTube risponde con il corso interattivo “Understanding YouTube & Digital Citizenship”, disponibile gratuitamente on line, rivolto agli studenti  (età 13+).

I contenuti

– Norme di YouTube
– Come segnalare contenuti su YouTube
– Come proteggere la loro privacy online
– Come essere membri responsabili della community di YouTube
– Come essere dei buoni “cittadini digitali”

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=vXw55E2JbPE&w=853&h=480]

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Crowdsourcing, la folla virtuale, la scuola

Il termine crowdsourcing  è stato utilizzato, per la prima volta, da Jeff Howe in un articolo apparso nel 2006 su Wired Magazine intitolato “The Rise of Crowdsourcing “.

Technological advances in everything from product design software to digital video cameras are breaking down the cost barriers that once separated amateurs from professionals. Hobbyists, part-timers, and dabblers suddenly have a market for their efforts, as smart companies in industries as disparate as pharmaceuticals and television discover ways to tap the latent talent of the crowd. The labor isn’t always free, but it costs a lot less than paying traditional employees. It’s not outsourcing; it’s crowdsourcing.

http://www.wired.com/wired/archive/14.06/crowds.html 

In cosa consiste, in concreto, il crowdsourcing?

La potenzialità del crowdsourcing si basa sul concetto che, siccome si tratta di una richiesta aperta a più persone, si potranno riunire quelle più adatte a svolgere determinate attività, a risolvere problemi di una certa complessità, e a contribuire con idee nuove e sempre più utili.

http://it.wikipedia.org/wiki/Crowdsourcing

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=F0-UtNg3ots&w=560&h=315]

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Se non ora, quando? Se non a scuola, dove?

Molte sono ancora le resistenze ad inserire tra gli argomenti di studio i social network e a favorirne, in classe, un uso guidato che possa consolidare negli allievi specifiche competenze comunicative, digitali e relazionali.

Perché?

Tra le diverse ragioni della chiusura dell’aula ai social network vi sono senza dubbio:

  • mancanza di competenze da parte dei docenti

La maggioranza dei docenti (digital immigrant) non è in possesso di competenze utili a “condurre” gli allievi nella conoscenza (non solo teorica) dei social network.

Diversi sono i docenti in rete…ma quanti sono in grado di progettare un’esperienza didattica in cui il discente possa imparare ad essere cittadino digitale?

  • timore di legittimare il nuovo

Nonostante le indicazioni europee e ministeriali, relative all’organizzazione dell’offerta formativa e del curriculum, aprano le porte al digitale, permane tra i docenti un certo timore a legittimare qualcosa che è profondamente diverso da ciò che, per tradizione consolidata, si studia sui banchi di scuola.

Sembra quasi che, LIM a parte, la tecnologia sia considerata qualcosa che gli allievi debbano abiurare all’atto dell’appello per potersi “seriamente” dedicare allo studio.

  • senso di “protezione”

È forte il sentimento di protezione  dei minori da eventuali pericoli legati ad una loro presenza in rete. Esso è condiviso da genitori e docenti ed è, in parte, dovuto alla consapevolezza di non poter vigilare in modo competente.

I docenti, inoltre, temono il carico di responsabilità che si andrebbe ad aggiungere a quelle, già numerose, che gravano sulle loro teste conducendo, anche solo virtualmente, gli allievi fuori dall’aula durante le ore scolastiche.

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Dal MIUR un progetto- concorso nazionale sull’Articolo 9 della Costituzione

«La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione»

Art 9 Costituzione italiana

Il progetto-concorso nazionale “Articolo 9 della Costituzione. Cittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale” è organizzato dal MIUR dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con Fondazione Benetton Studi Ricerche, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Rai Educational, e con la partecipazione di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero per gli Affari Esteri, “Domenica” del “Sole24Ore”, Rai Radio3, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

costituzione